Il giustiziere by Edgar Wallace

Il giustiziere by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Wallace, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: giallo
pubblicato: 1925-12-31T23:00:00+00:00


23.

L'uomo nell'auto

La vita è in gran parte costituita da piccoli avvenimenti, ma la pazienza nei confronti delle vicissitudini quotidiane non è certo un dono proprio della gioventù.

Adele Leamington aveva dovuto compiere un grosso sforzo su di sé per invitare un uomo a prendere il tè, ma una volta compiutolo, la ragazza aveva cominciato ad attendere l'avvenimento con crescente impazienza.

Mentre Michael si stava recando a Londra a tutta velocità, lei era andata da Jack Knebworth nel suo ufficio.

- Prendetevi pure un pomeriggio di libertà, ragazza mia, e ditemi: come vi sentite nei riguardi del film... fiduciosa?

- No, nemmeno un po', signor Knebworth; mi trovo in uno stato di perpetuo nervosismo e, ogni volta che voi gridate "ciak", mi sento prendere dal panico e continuo ad analizzare ogni mio movimento, pensando di essere goffa nel muovere le mani... o di non saper assumere una posizione decente...

- E questa sensazione dura a lungo?

- No, nel momento stesso in cui si comincia a girare, riesco a calarmi tranquillamente nei panni del personaggio.

Knebworth sorrise. - È proprio l'atteggiamento ottimale. - Fece un attimo di pausa. - Nessuno vi ha dato fastidio... la Mendoza o Foss, ad esempio?

- Sono giorni che non vedo la signorina Mendoza... invece, il signor Foss l'ho visto proprio ieri sera.

Adele non si dilungò nello spiegare in quali circostanze e dal canto suo il signor Knebworth, non provando una curiosità particolare, si astenne dal chiedere ulteriori delucidazioni. Così non venne a sapere nulla del misterioso colloquio di Lawley Foss con una persona nascosta in una berlina, all'angolo di Arundel Road, episodio del quale la giovane era stata testimone la sera prima. Né della candida mano femminile che si era accomiatata da lui con un cenno di saluto, né del grosso brillante che spiccava al mignolo dell'autista sconosciuto.

Tornando verso casa, Adele si fermò da un pasticcere e da un fiorista per acquistare dolcetti e fiori da sistemare sul tavolino del salotto della signora Watson.

Alle quattro e mezza la ragazza aspettava l'ospite. Alle cinque meno un quarto si affacciò alla finestra, scrutando la strada. Alle cinque, arrabbiata ma concreta, prese il suo tè e sparecchiò la tavola.

Michael si era dimenticato!

Naturalmente gli concesse delle attenuanti, ma solo per demolirle e ripristinarle subito dopo. Si sentiva offesa, divertita e di nuovo offesa. Salita in camera sua, prese il copione e cercò di studiare le scene che dovevano essere girate il giorno dopo, ma ogni tipo di distrazione si insinuava nella sua mente. Fra queste, le tornava alla memoria soprattutto Michael, dopodiché la berlina scura, e Lawley Foss e quella mano candida che salutava mentre la macchina si allontanava. Abbastanza curiosamente, la sua testa tornava con sempre maggiore insistenza a quella vettura. Era nuova, lucente, e si muoveva quasi senza rumore.

Alla fine abbandonò il copione e si alzò gettando un'occhiata dubbiosa verso il letto. Non si sentiva stanca: erano le nove. Di sera Chichester offriva ben poche distrazioni. C'erano i cinema, ma non aveva voglia di andarci e inoltre era troppo tardi per l'ultimo spettacolo. Scese a



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